
Segnalata da più fonti come uno dei più importanti eventi dell’anno passato nel mondo dell’architettura, l’inaugurazione postuma del Roosevelt Memorial a New York ha riportato al centro dell’attenzione globale la figura di Louis Kahn, architetto-simbolo del secolo scorso.
Nonostante abbiano superato il mezzo secolo d’età, opere come il Salk Institute a La Jolla, in California, il Kimbell Art Museum a Fort Worth in Texas e il National Assembly Building di Dhaka, in Bangladesh sono ancora potenti dimostrazioni della magistrale capacità compositiva di Kahn; esemplari unici di bellezza arcaica e simbolismo universale, graziati da un uso inedito, quasi misterioso, della luce.
A quasi 40 anni di distanza dalla sua scomparsa (1974), il prestigioso Vitra Design Museum di Weil am Rhein, in Germania, ha inaugurato “Louis Kahn: The Power of Architecture”, la prima grande retrospettiva dedicata all’architetto negli ultimi vent’anni. È un appuntamento che vale la visita: nel percorso espositivo sono presentati tutti i progetti più rilevanti di Kahn, ampiamente documentati. Si va dalle pianificazioni urbanistiche e dalle case monofamiliari dell’inizio della carriera fino ai lavori monumentali degli ultimi anni, come appunto il Roosevelt Memorial.
Oltre i progetti, la mostra permette un approfondito sguardo all’interno del talento progettuale di Kahn, grazie a una selezione di bozzetti, pastelli e schizzi realizzati durante i suoi viaggi nel mondo, che testimoniano la sua abilità come artista e illustratore.
Tra i punti più forti della mostra, una riproduzione alta quattro metri della City Tower di Philadelphia, e materiale inedito girato dal figlio di Kahn, Nathanial, in occasione del documentario “My Architect” (2003), l’emozionante ritratto privato del maestro che guadagnò una nomination al Premio Oscar e che viene universalmente riconosciuto come uno dei migliori film sull’architettura mai realizzati. Nelle sequenze mai viste proiettate all’interno della mostra, personalità come Frank Gehry, Renzo Piano, Peter Zumthor e Sou Fujimoto sottolineano la straordinaria attualità dell’opera di Kahn, riscoperta e messa a disposizione di un pubblico più ampio grazie a un’operazione come questa mostra.
Realizzata in collaborazione con gli Architectural Archives of the University of Pennsylvania, Philadelphia, e il Nai, parte del New Institute di Rotterdam, la mostra è visibile fino all’11 agosto 2013.
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